Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

 
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San Paolo Civitate
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Un po' di storia

Già denominata Casale S. Paolo dei Greci, perché fondata dagli Epiroti sopra i colli Liburni nei pressi di Civitate, antica città scomparsa d’origine romana. Nel 1568 molte famiglie albanesi di Torremaggiore, invitate dal feudatario Cesare Gonzaga, vi si trasferirono. Fu feudo appunto dei Gonzaga e di altre famiglie e nel 1640 ritornò ai Gonzaga che fecero edificare, sopra i ruderi della chiesa di S. Maria di Loreto, una nuova chiesa intitolata a S. Antonio da Padova con annesso un convento, distrutto nel 1806.
Estintasi la famiglia feudataria dei Pallavicini, le terre di S. Paolo vennero donate ai cittadini. Nei giardini pubblici della città vi é una colonna che ricorda la vittoria del console romano Tiberio Claudio Nerone sull’esercito cartaginese nella seconda guerra punica. Da Teanum Apulum, città romana non lontana da S. Paolo, nel 207 a. C. partirono 6000 uomini e 1000 cavalieri che sul Metàuro, nelle Marche, in una indimenticabile battaglia intervenendo in maniera determinante, vendicarono la sconfitta di Canne sconfiggendo ed uccidendo Asdrubale.

 

 

Da visitare

 

 

Il PALAZZO GONZAGA. Menzionato per la prima volta nel 1570, il Palazzo Baronale fu fatto costruire dal feudatario Giovanni Battista Carafa e completato successivamente da Cesare Gongaza. Nel 1720, la torre che delimitava anteriormente a sinistra il palazzo, già in stato precario, venne abbattuta per la realizzazione del campanile della Chiesa. Anche la torre posteriore del palazzo venne abbattuta in tempi recenti in quanto pericolante. Un’unica torre si è conservata, quella che oggi si vede dalla piazza centrale del paese e che delimita il palazzo baronale nella parte destra della sua facciata. Di forma quadrangolare, a tre piani di cui il primo e il terzo voltato a botte, il secondo a voltine, costruita con materiale di reimpiego proveniente dalla vicina Civitate, nel corso del tempo la torre è stata privata del piano merlato e dotata di finestre.

CHIESA DI SAN PAOLO. Già documentata nel XIII secolo, la Chiesa fu la prima costruzione del paese. E’ attorno a questo luogo che cominciarono a costruire le loro dimore i profughi di Civitate. La costruzione venne ampliata e ristrutturata, dedicata a San Paulus Graecorum. Importante fu la visita episcopale del Vescovo Germanico Malaspina (1583-1604) il 13 settembre del  1591. Successivamente la Chiesa divenne a doppio culto ed ancora, unico culto, quello cattolico.  Primo luogo di sepoltura del villaggio, restò tale fino al 1837.
La Chiesa ha ospitato due importanti tavole del XIV secolo: “Il Salvatore” e “La Vergine con il Bambino”. L’altare maggiore fu dichiarato privilegiato perpetuo da parte di Clemente XIV, con bolla del 1772.

CHIESA DI SAN NICOLA. Fu il terremoto del 1627 a radere al suolo la Chiesa di San Nicola, costruita nel XVII secolo. L’iscrizione murata sul portale della Chiesa ci dà notizia della sua ricostruzione iniziata nel 1704 e terminata, dopo una breve sospensione, nel 1709.

CHIESA SAN GIOVANNI BATTISTA. Nel 1641, l’allora barone di San Paolo, Andrea Gongaza, oltre a finanziare la ricostruzione del casale, colpito dal violento terremoto del 1627, ordinò la costruzione di una nuova chiesa dedicata a San Giovanni Battista. La Chiesa venne costruita adattando i locali della scuderia del palazzo baronale ad esso annessa. Il primo sacerdote della nuova Chiesa fu, nel 1642, don Salvatore Ornato. 
Molti, nel tempo, i lavori di restauro che interessarono l’edificio religioso. Ricordiamo i lavori di ampliamento e di abbellimento del XVIII secolo; e quelli che interessarono la torre campanaria avviati nel 1849 dall’arciprete don Francesco Venditti e terminati il 21 marso 1872 dal suo successore don Giuliano Pelilli.

CHIESA SANTA MARIA DEL LORETO. Risale al XVII secolo la costruzione della Chiesa dedicata a Santa Maria di Loreto. La Chiesa venne edificata fuori dal casale, sulla strada verso Serracapriola. Si caratterizzava per ornamenti religiosi legati al rito greco con l'eccezione di un altare di rito latino.
Distrutta dal terremoto del XVII secolo. 

CHIESA DI SANT'ANTONIO DA PADOVA. Sul luogo della chiesa Santa Maria del Loreto, distrutta dal terremoto del 1627, venne edificata, nel 1640 per opera di Domenico Andrea Gonzaga, una nuova chieda dedicata a Sant’Antonio di Padova con affianco un convento donato ai Frati Minori Osservanti.
La Chiesa si arricchisce al suo interno di altari tardo-barocchi addossati alle pareti, di una statua lignea dorata del santo del XVI secolo. Alle spalle del presbiterio fu dipinto un enorme quadro dai pittori della corte dei Gongaza.

CONVENTO. Il Convento dell’Ordine dei frati minori osservanti fu edificato da Andrea Gongaza nel XVII secolo. Di pianta quadrangolare, il convento si articola al suo interno intorno ad un cortile circondato da portico con al centro una cisterna. Il piano terra si componeva di una cucina, un refettorio, le stalle ed i depositi; il primo piano era scompartito in tre dormitori per complessive venti stanze accessibili mediate corridoi che si affacciavano sul cortile interno. Un lungo corridoio portava nel giardino grande annesso al convento, oggi villa comunale, e un altro, collegato alla porta di accesso laterale alla Chiesa, fiancheggiava la scala di accesso al piano superiore, il refettorio, una scala segreta, la cucina, e terminava su un altro piccolo giardinetto appartenente al convento dove vie era la stalla.
Le pareti e le volte del peristilio, al piano terra, erano finemente dipinte con raffigurazioni dei miracoli di S. Francesco e S. Antonio.
I prospetti attuali del convento hanno perduto le tracce precise di codeste aperture, e probabilmente provengono da una ricostruzione ex nuovo che ha ricalcato il perimetro degli antichi muri.
Nel 1811 il Convento venne soppresso e nel 1813 vi si insediarono la Municipalità, la Gendarmeria e la Scuola pubblica.
Con legge 7 luglio 1866, n. 3036, il Convento venne soppresso e ceduto, dal il Fondo per il Culto, al Comune in data 17 giugno 1867.

 

Folklore, feste e sagre

 

 

Mese di Agosto - Sagra del torcilnello. Specialità pugliese, involtini di budello di agnello ripieni di animelle cotti alla brace.

 

 


 
 
 
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